Recensione | Fallout New Vegas
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  • Immagine del redattoreBlue Fox

Recensione | Fallout New Vegas




Fallout New Vegas


Dopo l'acquisto del brand Fallout da parte di Bethesda nel 2007, la serie rinacque e diventò uno dei nomi più noti di tutto il mondo videoludico. Tuttavia non tutto è oro ciò che luccica; la community di Fallout si spaccò in due tra i “nostalgici”, che apprezzavano di più lo storytelling dei vecchi capitoli, e i “riformisti” che invece apprezzarono i cambiamenti fatti alla serie. Questo conflitto ancora persiste fino ad oggi. Un titolo però riuscì nel 2010 ad unire le due comunità, adottando i cambiamenti fatti alla serie ma riproponendo l’epica narrativa degli originali. La Obsidian Entertainment, team composto dai creatori della serie originale, sviluppa e pubblica il leggendario Fallout New Vegas, ridefinendo cosa significhi essere un vero Fallout.


Mojave, More Problems!


Come in tutti i Fallout, siamo nell’America del 2270, distrutta da una guerra atomica. Il protagonista della storia però non è un vault-dweller che lascia il proprio bunker per la prima volta, incipit usato da tutti gli altri giochi di fallout, ma un corriere senza nome, con l’incarico di consegnare una fiche molto importante alla città di New Vegas. Nel tragitto però qualcosa va storto e si ritrova a mani vuote e con solo un indizio da seguire. Poco dopo il prologo, ci si incontra in mezzo ad un enorme conflitto per il controllo della diga di Hoover Dam, l'unica struttura che può fornire acqua non contaminata ed energia elettrica all'intero deserto del Mojave. Le tre fazioni che combattono per il predominio della diga e il fiume Colorado sono ben tre: la New California Republic (NCR), la Legione di Cesare e la città-stato di New Vegas. Ogni nazione ha la propria ideologia, i propri interessi e i propri mezzi per vincere la guerra.



La trama è fenomenale, ripropone le caratteristiche che resero i primi due titoli della serie straordinari e ci aggiunge delle nuove componenti narrative moderne per rendere il titolo godibile da tutti. Sia la trama principale che le innumerevoli storie secondarie sono ben pensate, ben scritte e ben elaborate. Il conflitto principale ha una struttura solida, propone al giocatore innumerevoli soluzioni e costanti sorprese. Le secondarie sono di gran lunga più memorabili dei vecchi giochi e vanno ad espandere il mondo narrativo. Non ci sono limiti posti al giocatore su cosa scegliere e su cosa fare; se si usa l’astuzia si riescono a trovare finali creativi e unici per ogni missione presente nel titolo, incluso la principale. L’inizio è un po’ lento e il post game poteva essere pensato meglio, ma tutte le cinquanta e passa ore di gioco in mezzo sono fantastiche.


Revolver Del West


Il gameplay è sviluppato su quello proposto da Fallout 3 uscito due anni prima, ma presenta dei netti miglioramenti. Come tutti nella serie, Fallout New Vegas è un gioco di ruolo post-apocalittico, ambientato in un devastata America déco, giocabile sia in prima che in terza persona. Oltre le armi e le armature, ci sono livelli da raggiungere, abilità da sbloccare, quest da completare, zone da esplorare, avamposti da saccheggiare, insomma, tutto e di più.


Gli aspetti interessanti da discutere sono proprio quelli migliorati. Per quello che riguarda il lato del “Gioco di Ruolo” Fallout New Vegas è il campione indiscusso tra i titoli moderni di Fallout e altri GDR della sua generazione. Il misterioso protagonista non ha una backstory o un obiettivo prestabilito, ma sei tu, il giocatore, ad essere chiunque tu voglia essere. Le tue azioni determinano il futuro del Mojave; i vari insediamenti ti acclameranno come un eroe o ti vorranno morto in base alle tue scelte. Se proprio si vuole scatenare il caos nel mondo, tutti gli npc possono essere uccisi, indipendentemente dalla loro importanza nella storia. La libertà che si ha giocando a New Vegas è sconfinata, e invece di esserci un sistema di karma universale come avviene in molti giochi di ruolo (ossia che se si fa una buona azione ovunque, tutti nel mondo lo sanno, come era su Fallout 3) c’è un sistema di karma locale, che permette al giocatore di stabilire alleanze e rivalità con o contro i vari clan e le varie fazioni. Altri ritocchi minori sono presenti sulla gestione delle abilità, sui personaggi, sugli elementi survival e svariati altri.


Viva Las Vegas


Sebbene uscito dieci anni fa, il comparto tecnico ancora si fa valere. Usando lo stesso engine di Skyrim e altri giochi di casa Bethesda, Fallout New Vegas ha meccaniche intuitive, una grafica non invecchiata male e un vasto mondo aperto da esplorare. I deserti del Nevada sono più vuoti della grande metropolis di Washington D.C. visitata nel titolo precedente, ma anche i più sperduti angoli del Mojave nascondono ricchezze e luoghi d’interesse. New Vegas è una città ricca di attività da svolgere, incluso giocare alla roulette e blackjack per guadagnarsi qualche spicciolo in più. I bugs purtroppo sono

innumerevoli e sebbene raramente gravi, sono difficili da evitare. Per quello che riguarda la colonna sonora, gli sviluppatori hanno riproposto vecchi classici per accompagnare l’ambientazione atompunk tra cui Frank Sinatra, Marty Robbins e Dean Martin.



Verdetto

Fallout New Vegas ha compiuto il miracolo: è riuscito ad unire due comunità ancora tuttora divise. Il gioco è tra i miglior giochi di ruolo mai sviluppati e ha fatto scuola per i titoli venuti dopo. La trama e le missioni secondarie sono ben riuscite e piene di sorprese, rendendo il gioco rigiocabilissimo anche a distanza di svariati anni. Il gameplay non è da meno; è intuitivo, divertente, variegato e ben bilanciato. Il mondo di gioco è unico ed entusiasmante, anche se più monotono del titolo precedente. Fallout New Vegas è promosso a pieni voti, se volete immergervi in un vasto mondo inesplorato, il west vi aspetta!


Blue Fox


Curiosità

Fallout New Vegas doveva essere originariamente il vero terzo Fallout, visto che i primi due sono ambientati in California. Tuttavia la Bethesda non voleva sminuire il proprio Fallout 3 ambientato dall’altro capo dell’America, quindi ha proposto ai ragazzi di Obsidian di ambientare Fallout New Vegas nel 2270 invece del 2070 (anno dei primi due) da evitare troppe connessioni ai precedenti giochi.



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